Diciamolo subito: questa polemichetta tra le serie tv americane e italiane ha un po’ stancato. Io sono certo che noi italiani sappiamo raccontare bene le storie, siamo in grado di affrontare la complessità e di descrivere perfettamente il dramma delle esistenze personali. Qui sta il nostro punto di forza, nel cinema come nelle serie tv, e ce ne faremo una ragione se non abbiamo gli Avengers. Sono numerosi i prodotti validi degli ultimi anni e Il Miracolo, la serie tv scritta da Niccolò Ammaniti (insieme a Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises) e andata in onda su Sky Atlantic, è forse quello meglio riuscito.

Made in Italy al 100% – forse avrà qualche problema a farsi comprendere all’estero – è perfettamente capace di mettere sotto la lente del microscopio il nostro DNA. Il Miracolo infatti prende due aspetti principali del nostro retaggio culturale, criminalità organizzata e religione cattolica (non per niente tutti i criminali sono devotissimi) e ne fa il motore da cui prendono avvio i fatti. Sempre mafia, sempre processioni, chiosa qualcuno, camuffando la vergogna di essersi fatto trovare nudo ancora una volta. Una statuina della Madonna piange lacrime di sangue, ininterrottamente. Viene rinvenuta dalla polizia nel covo di un boss della ‘ndrangheta, la cui storia è narrata nell’antefatto di ogni puntata, prima del tema della serie Il Mondo cantato da Jimmy Fontana.

Continua a leggere su Wu magazine.