In Italia, è risaputo, si stampano molti più libri di quante sono le persone realmente interessate a leggerli. Però oggi non siamo qui per piangerci addosso sui soliti dati sconfortanti offerti annualmente dall’ISTAT, quanto a piuttosto gioire per un piccolo traguardo che fa da contraltare ai tempi poco luminosi che stiamo vivendo. In tutto il mondo, ma soprattutto nella cara e vecchia Europa, spirano violenti i venti della paura e della diffidenza, mentre si riaffacciano spauracchi e parole come razza, censimento, tradizionale, supremazia e sovranismo, che credevamo confinati al secolo scorso.

Ed è qui che il comparto dell’editoria libraria ci sorprende facendo al meglio quello che da sempre si demanda ai libri. Negli ultimi tempi infatti si sono moltiplicati i testi dedicati all’approfondimento e al racconto del diverso, delle minoranze etniche, linguistiche, sociali o di orientamento sessuale, proprio a voler disinnescare la paura e il conflitto attraverso la conoscenza. E l’ulteriore bella notizia è che lo sforzo maggiore arriva da case editrici piccole o indipendenti, costitutivamente più attente alla portata delle proposte. Ne ho selezionate quattro.

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