Un freddo autunnale si affaccia per le strade.
Fra gli ombrelloni del mercato rionale
straccia le mani che offrono marroni
dell’ambulante a esigenti anziani.
Ho scoperto con stupore,
che è arduo scovare clementine senza semi,
fra le cassette poste sotto l’aperto
cielo che non cessa di sbuffare
aria fredda e gelo; ma il tepore
sul cappotto, del sole di novembre,
memore di tanti inverni, rende
piacevole proseguire.
Poco più avanti noti la
zucca che un raggio
prende di sbieco e i cestini
già vuoti e la vecchia che insiste
per un assaggio.
Fra cartelli recanti errori
d’ortografia, un selvaggio grido
che invita a comprare la merce:
“Come sono belli i miei pomodori!”
ti confida che il mondo è
un villaggio d’assaporare.

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