Sin da piccolo il mio nome mi ha creato un leggero imbarazzo per il fatto di non rimandare né a particolari qualità né a personaggi eroici. “Nativo di Gaeta” recita il dizionario etimologico, il che, con tutto il rispetto per gli abitanti di Gaeta, non mi è mai sembrata una cosa particolarmente nobilitante. Così crescendo mi sono fatto bastare il rimando a mio nonno, uomo mite e gran lavoratore, mi hanno sempre raccontato.

Non è andata molto meglio a Gaetano Lamberti, nato trentuno anni fa in provincia di Salerno, che per tutta la vita ha convissuto con le numerose variazioni onomastiche dettate dall’estro campano. In paese e in famiglia è Aità, per fare presto. Oppure è “Aitano tre patan, una ‘mmocca e doje in mano”, quando si è in vena di poesia. E la cosa bella è che poteva andargli peggio. “Mia mamma all’epoca era pazza di Christopher Lambert e voleva fare una cosa terribile giocando col nostro cognome, ti lascio immaginare. Alla fine il nome di nonno ha avuto la meglio”.

Da quando ha lasciato la Campania sempre più persone gli fanno notare quanto il suo nome abbia un suono elegante e così in qualche modo si è messo l’anima in pace. Ormai da una decina d’anni Gaetano vive lontano dalla sua terra d’origine e adesso abita stabilmente a Roma, dove svolge con passione il suo lavoro di Maresciallo dei Carabinieri. Ogni mattina esce di casa in abiti civili e attraversa a piedi il cuore della capitale con un libro sotto il braccio. Raggiunta la caserma, indossa con cura la divisa e si accomoda alla sua scrivania.

“Finito il liceo avevo due priorità: andarmene di casa ed essere autonomo economicamente. L’Università era fuori questione perché mia mamma mi avrebbe obbligato a frequentarla a Salerno, quindi sarei rimasto a vivere con loro. Il Concorso per Sottoufficiali dei Carabinieri mi sembrava l’unica strada percorribile perché, se lo avessi superato, avrei potuto studiare in un’altra città e allo stesso tempo essere pagato”. Il processo di ammissione dura quasi un anno. Il primo scoglio è il quiz con cento domande di cultura generale, lingua e logica. Poi è la volta delle prove fisiche – corsa, salto in alto, flessioni, trazioni alla sbarra – poi ci sono le visite, quella medica e quella psicologica e, infine il tema e l’orale.

“La graduatoria tardava a uscire, perciò ho telefonato e mi hanno comunicato di aver vinto il concorso. I miei genitori non erano del tutto persuasi, così abbiamo aspettato la pubblicazione della graduatoria. Ma anche dopo aver letto il mio nome sulla Gazzetta Ufficiale hanno voluto avere in mano il telegramma con la convocazione per essere proprio sicuri che ero uno dei 490 aspiranti Carabinieri sugli oltre 30.000 che si erano presentati. In fondo li capisco, non ci credevo nemmeno io”. Preparate le valigie, Gaetano parte alla volta di Velletri prima e Firenze poi, dove frequenta i due anni di Scuola per Sottufficiali, fino a quando non arriva la destinazione definitiva, Roma.

Riposta la divisa nel suo armadietto, ogni sera il Maresciallo Lamberti, come una specie di supereroe, torna a casa e si rifugia nella sua seconda vita. Svestiti i panni del Carabiniere, Gaetano si trasforma in mr.tannus, un bookstagrammer la cui missione è diffondere la lettura e consigliare libri. Superpotere: leggere tantissimo, anche due, tre libri a settimana. Tradotto per i meno avvezzi ai social, Gaetano gestisce un profilo Instagram in cui parla di libri con la sua comunità di seguaci virtuali, oltre che delle sue altre passioni come i funghi, le piante, la camicie a quadretti, i paesaggi del nord Europa e le atmosfere gotiche. Tra i suoi autori preferiti ci sono i classici nordamericani.

Per continuare a leggere iscriviti a Minutaglie, la mia newsletter che non va di fretta, di cui questa storia fa parte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*