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Passano gli anni, ma 150 ore son lunghe! Eh sì, i miei superiori ne han fatta di strada! Torno serio.
Tizio, nei momenti in cui si attarda sul posto di lavoro, smanetta al computer con un’incerta frenesia. Per un periodo scriveva mail ad aziende ospedaliere per ottenere sovvenzioni per sua suocera, inferma, allettata, con numerose piaghe da decubito; io sono stato il suo fedele correttore di bozze. Altre volte visitava siti di lapidi e tombe perché doveva cambiare di posto la madre. Cose belle insomma.
Tra un clic e una bestemmia pare che sia riuscito a comprare una macchina via internet, da un sito inglese. Io l’ho aiutato a ultimare l’acquisto on-line e così poco dopo ha ricevuto una bella mail di conferma. Abbiamo così controllato il sito internet e mi ha chiesto di trovargli l’indirizzo. Siamo andati anche sul Google maps. Era tanto fiero.
Un po’ meno lo è stato qualche giorno dopo, quando non siamo più riusciti a trovare il sito su internet e ha cominciato a pensare di essersi fatto leggermente truffare.
Poi ha dato la colpa a me che non so l’inglese. Credeva che il segreto di quella compravendita stesse in una notarella in calce che citava “Powered by…” e il nome dello sviluppatore del sito. E io a farlo desistere spiegandogli che non c’è nessuna connessione tra quella frase e l’acquisto dell’autovettura. Per tutta risposta ha iniziato a chiedere in giro se qualcun’altro conoscesse bene l’inglese. Bentistà, e scusate l’anglicismo.
Il giorno dopo poi è venuto a chiedermi di trovargli il numero della polizia locale di Londra. Intendiamoci su questo punto: anche io in caso d’emergenza vorrei tanto chiamare il 911 come in tutte le mie serie americane preferite, ma purtroppo credo che i soccorsi ci metterebbero troppo ad arrivare.
Ebbene, spiegatagli questa cosa ha deciso che trovare il prefisso per chiamare dall’Italia sarebbe stata la soluzione logica. Non so se avesse pensato al fatto di non sapere un fico secco d’inglese. Ma tant’è!
“Certa genDe più sono ricchi più romBono le palle agli altri!“.
Il rosario perpetuo, modulato in base all’umore di Tizia, rallegra ogni giorno le mie ore lavorative. Più la scruto con la coda dell’occhio, più mi accorgo delle stranezze che fa.
Sì, forse non è poi tanto strano mangiarsi un barattolone di 500g di Muller ogni mattina, se si vuole mantenere la linea. Così come non è poi tanto anormale portarsi una bottiglia di plastica da 1 litro e mezzo piena di tisana depurativa (o più comunemente conosciuta come “cose che faccio io!” cit.). Dovreste vedere quanta costanza e impegno mette nel tracannare tutti quei bicchieri del verde beverone! Deve sgonfiarsi, si deve depurare. Le mancano solo 8 kg per tornare quella che era prima che quei bastardi la facessero diventare obesa. Al decimo bicchiere comincia ad avere un alito che grida disperazione. Ogni tanto poi toccandosi lo stomaco mi guarda e all’improvviso scappa in bagno. “La tisana chiama!“, prende la borsa panna e, ancheggiando sulle sue zeppe, si avvia frettolosamente al bagno. A volte si attarda anche un po’.
“Che la facessero loro la casa famiglia! Mò vedi tu, io dovevo prendermi i rom – con tutto il rispetto che posso avere per i rom – se capita uno lo prendo, ma mica potevo andare con loro in una casa famiglia! Ecchè sono io? Solo invidia è questa. Una come me, con delle indiscusse capacità, una scoperta scIentifica, ho pubblicato libbbri, canto ballo e rrrcescito…..che se lo prendessero loro!” – e giù un bicchierone.
Ormai faccio fatica a tenere il fil rouge (mai espressione fu tanto azzeccata) della sua vita. Quando è in vena di chiacchiere monodirezionali ho scoperto che se mi metto gli auricolari, anche non collegati ad alcun dispositivo, non mi disturba! Ma altre volte non c’è santo che tenga. Mi devo sorbire tutte le sue teorie, tutti i suoi complotti e tutto il suo alito pestilenziale. Forse erano meglio i video hot!
L’altro giorno la miravo con la coda dell’occhio, agitando la testa e facendo finta di ascoltare death metal, quando mi accorgo che compie un gesto quotidiano, il quale finalmente si materializza in tutta la sua incomprensibilità.
Sin dal primo giorno, verso le ore 10 è solita prendere lo scotch e scotchare qualcosa. Non ho mai prestato attenzione allo scopo preposto. Ma ieri ho capito, e la cosa non è per nulla rassicurante.
Devo lasciarvi perché mi sono accorto che mi sta fissando, ed è con un paio di grosse cuffie davanti allo schermo, ma questa volta non ascolta nè la Vanoni, nè la Pizzi, ma guarda una statua di Budda e una fiamma che lo circonda. Non voglio sapere cosa stia ascoltando, ma non promette niente di buono.
[continua…]
2 commenti
ora capisco il perchè mi è stato chiesto se conoscevo bene l'inglese….
Hai fatto bene a rispondere di no, chiunque tu sia!:-)