Illustratrice per puro caso: “Celebro l’importanza del mondo animale in quello umano attraverso i libri da colorare
©Claire Scully

L’aver respirato sin dalla nascita le atmosfere urbane di Londra, dove vive e lavora, le è servito per elaborare il rapporto tra cemento e natura. Dopo gli esordi con la fotografia, Claire Scully è approdata quasi per caso all’illustrazione, in seguito a una laurea al London College of Communication e un Master of Arts in Communication Design. Dopo 10 anni di fervente attività come freelance, ora insegna illustrazione alla Brighton University e ancora non riesce a credere di poter vivere facendo ciò che ama. Disegna con penne, inchiostro e digitale.

Illustra i libri della Penguin Books, come At large and at small di Anne Fadiman, riviste, tra cui l’inserto Education del The Guardian, copertine di album musicali (l’elettronico Whimsical lifestyle di Mojib), raffinate etichette di vini (un Cabernet Sauvignon del 2007) e ricostruzioni per celebri musei (National Maritime Museum). Ultimo traguardo: un libro illustrato dal titolo Nordische Wildnis, pubblicato in Germania da Graefe Und Unzer. Alla base dei suoi lavori c’è il mondo naturale, soprattutto animale.

©Claire Scully

Connessioni. «Gli animali sono onnipresenti nei miei lavori. Credo che sia qualcosa più grande di una connessione: il mio intento è celebrare la loro importanza nel nostro mondo. Con il mio compagno Stewart ho da poco terminato un racconto illustrato, dal titolo Fulke and the Flood, che ammonisce sulla straordinaria forza della natura»


Libri da colorare per adulti. «Ne ho realizzato uno per la prima volta nel 2015 e da allora non ho più smesso. Li trovo terapeutici al pari delle tecniche della mindfulness, capaci di regalare attimi di serenità nelle nostre vite frenetiche. Inoltre è bellissimo condividere parte del mio processo creativo con quanti coloreranno le illustrazioni».


Cos’è lo stile “ingioiellato”? «È il mio tratto distintivo nell’illustrare gli animali. Consiste nel rendere ricche e piene le loro figure, quasi come fossero viste da un diamante o come se fossero realizzate con la tecnica del mosaico».

[Articolo pubblicato sul numero di maggio 2016 di Style Magazine, mensile del Corriere della Sera]

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