In una landa sperduta chiamata Arkansas, USA, la cotonatissima e biondissima Nicole Kidman e il pastore battista sovrappeso Russell Crowe spediscono il loro figlio diciannovenne Jared in un centro di recupero per omosessuali. La fede da sempre professata dalla famiglia non può tollerare questo genere di “scelta”, questo allontanamento da Dio. Anche il giovane Jared è convinto che questo percorso di riconversione possa riavvicinarlo al padre, alla religione e alla retta via. Il peccato vero è che il centro sia in realtà una setta di psicopatici che professa teorie prive di fondamento scientifico e che cerca d’individuare le cause della “scelta” in abitudini scorrette di parenti o familiari, nel rapporto sbagliato coi genitori, in posture e strette di mano poco virili. L’uso della violenza verbale e fisica è parte integrante del programma di formazione, e Jared ben presto si ribella e si fa portar via dalla madre che sceglie (questa volta sì) di amarlo così com’è.
Corre un brivido lungo la schiena quando si apprende che il film è tratto dalla storia vera di Garrard Conley, raccontata nel libro Boy Erased: A Memoir, pubblicato negli Stati Uniti nel 2016 e portato in Italia da Edizioni Black Coffee a fine 2018. Garrard ora ha 33 anni (la storia della sua tentata riconversione non risale dunque al medioevo bensì a meno di quindici anni fa), vive a New York col marito (così come lo spietato rieducatore del centro, pensa un po’, interpretato nel film da Joel Edgerton, anche regista alla sua seconda prova), ha uno splendido rapporto con la madre, tutt’ora cotonata, più tiepido col padre pastore.
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